MAL DI SCHIENA

Il mal di schiena è una patologia estremamente diffusa che interessa un numero di persone molto elevato.

In questa pagina viene trattato il servizio che si rivolge a tutti i pazienti con dolori vertebrali in fase acuta o in fase cronica  affetti da:

⁃ cervicalgia, ovvero dolore al collo

⁃ dorsalgia, ovvero dolore nella regione dorsale della colonna vertebrale

⁃ lombalgia, ovvero il dolore a carico della regione lombare della colonna vertebrale

Le cause del mal di schiena possono essere molte. Nella maggioranza dei casi (circa 85-90% dei casi) il dolore è di natura non specifica, ovvero alla base del dolore non c’è una causa definita alla quale attribuire la sintomatologia dolorosa.

I sintomi tipici sono il dolore, che in fase acuta può essere costante durante il giorno e disturbare il sonno notturno, una sensazione di rigidità diffusa e difficoltà nei movimenti. Alcuni di questi possono peggiorare i sintomi determinando un aumento della tensione percepita e/o un aumento del dolore. Anche i movimenti quotidiani come vestirsi, lavarsi, camminare possono essere dolorosi. Molto spesso a causa dei sintomi il soggetto con un dolore vertebrale si muove sempre di meno e tende ad evitare i movimenti dolorosi per paura che possa danneggiare la situazione. Questa è una falsa credenza ed è un comportamento scorretto che porta ad un peggioramento dei sintomi, in quanto così facendo si riduce la capacità di carico della schiena rendendola meno in grado di sopportare gli stress dati dai movimenti quotidiani.

Tipicamente, nel soggetto con cervicalgia le rotazioni del capo e il piegare la testa in avanti risultano dolorosi. A questo spesso si associa una sensazione di rigidità anche a carico dei muscoli del collo e delle spalle e una possibile irradiazione del dolore sul braccio.

Nel soggetto con dorsalgia, ovvero con un dolore nella regione dorsale della colonna, il dolore può presentarsi stando seduti a lungo così come nell’alzarsi dal letto. Il mantenimento di una stessa posizione nel tempo, ad esempio stare tanto in piedi, oppure sollevare ripetutamente dei pesi, possono essere altri elementi che peggiorano i sintomi dolorosi.

Nel soggetto con lombalgia, così come per la dorsalgia, il dolore peggiora stando in piedi per periodi prolungati, così come lo stare seduti per lunghi periodi. Alzarsi dal letto al mattino può risultare difficile per la presenza di dolore con o senza rigidità. Solitamente piegarsi in avanti è il movimento principale che determina un peggioramento dei sintomi.

In una piccola percentuale di casi, tuttavia, il dolore può originare da problematiche ben definite come ernia del disco sintomatica, stenosi del canale vertebrale, instabilità, fratture e red flags, ovvero situazioni di pertinenza medica come tumori o problemi viscerali.

Un’attenta raccolta anamnestica, seguita da una scrupolosa valutazione con test clinici, permettono di individuare il tipo di problema del paziente, differenziando quelle situazioni che richiedono un consulto medico per un eventuale approfondimento dalle situazioni di pertinenza fisioterapica. A questo farà seguito il trattamento composto da tecniche di terapia manuale, con l’obiettivo di ridurre il dolore, ed esercizio terapeutico, elemento molto importante che permette di apprendere come il movimento sia benefico ed utile per gestire il dolore vertebrale e per imparare delle strategie che il soggetto potrà utilizzare per mantenere i risultati ottenuti in seduta.

Il trattamento si sviluppa su più fasi:

valutazione fisioterapica gratuita

gestione e riduzione del dolore

rieducazione neuromuscolare

mantenimento dei risultati ottenuti

La valutazione fisioterapica permette di inquadrare il tipo di disturbo muscoloscheletrico per definire il miglior percorso terapeutico che ha come obiettivo quello di ridurre i sintomi dolorosi, ottenendo risultati duraturi nel tempo.

La prima fase si basa sull’utilizzo di tecniche di terapia manuale volte alla riduzione del dolore. La terapia manuale è uno strumento molto efficace che permette di gestire i sintomi dolorosi. Facendo questo si potrà passare alla fase rieducativa successiva.

La seconda fase si basa sull’esercizio, elemento molto importante che permette di ridurre la paura del movimento combattendo le false credenze secondo le quali muoversi peggiora i sintomi. Attraverso l’esercizio si ha anche un aumento della capacità di carico della schiena, che permette di sopportare meglio gli stress dati dai movimenti. L’utilizzo dell’esercizio permette di amplificare il ruolo della terapia manuale riducendo ulteriormente il dolore.

Nella terza fase vengono forniti consigli e strategie per mantenere nel tempo i risultati ottenuti attraverso il trattamento.

L’obiettivo è quello di ottenere risultati efficaci e duraturi nel tempo per gestire al meglio il problema e migliorare la qualità della vita della persona con il mal di schiena.

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